Il primo allestimento del Civico Museo Archeologico della città di Acqui Terme nella sede del Castello dei Paleologi risale all’anno 1967 – anche se la sua apertura “ufficiale” è, in realtà, del 1970 – frutto di un lungo lavoro di allestimento, raccolta e sistemazione dei materiali iniziato sin dal 1962 per opera degli studiosi della locale sezione dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri di Bordighera, affiancati da un folto gruppo di appassionati acquesi.
Questo primo allestimento prevedeva inizialmente un’apertura limitata a due soli giorni alla settimana; in seguito, le opportunità di visita all’esposizione museale vennero ampliate, con periodi di apertura stagionale quotidiana e con orari più articolati, mirando soprattutto alla fruizione da parte delle comitive scolastiche oltre a quella del più ampio pubblico dei cittadini e dei turisti.
La due sale di cui il Museo si componeva in origine – salite a quattro nel corso del 1976, anno in cui si effettuarono anche importanti lavori di restauro e consolidamento delle strutture del castello che portarono, tra l’altro alla scoperta della bellissima loggia secentesca, rimasta fino ad allora nascosta da paramenti murari di epoca posteriore – erano mirate ad illustrare, principalmente, le testimonianze storico-archeologiche di epoca romana restituite dalle sempre più frequenti scoperte che si andavano effettuando in quegli anni nel sottosuolo dell’antica Aquae Statiellae.
L’attenzione era concentrata, in modo particolare, sulle testimonianze materiali della vita quotidiana, con l’esposizione dei più significativi corredi funebri restituiti dalle necropoli della città – accompagnate anche da alcune ricostruzioni, a scopo didattico, di strutture tombali – delle numerose anfore, testimonianza delle attività artigianali e commerciali del centro e rinvenute, integre, reimpiegate in alcuni impianti di drenaggio idraulico nell’abitato, nonché delle importanti epigrafi e stele funerarie che costituivano, per la loro monumentalità, una delle principali attrattive del Museo stesso e che furono, in molti casi, proprio allora riportate ad Acqui dopo i lunghi anni passati in deposito presso il Museo di Antichità di Torino.
I materiali che trovavano posto nel vecchio allestimento costituiscono ancora – affiancati da numerosi reperti frutto di scoperte più recenti – il nucleo dell’esposizione attuale, risultato di un completo rinnovamento realizzato nel 2001 su iniziativa del Comune di Acqui Terme, con il contributo finanziario della Regione Piemonte ed il progetto scientifico della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Piemonte.