Aquae Statiellae

La città moderna di Acqui Terme si colloca nel sito della romana Aquae Statiellae, uno dei più importanti centri urbani del basso Piemonte, noto sin dall’antichità per la presenza di ricche sorgenti termali. Il centro antico – che conserva nel nome il ricordo dei Liguri Statielli, la popolazione indigena definitivamente sconfitta dai Romani nel 173 a.C. – sorgeva sulla direttrice di una grande via consolare (la via Aemilia Scauri, aperta nel 109 a.C.) che ne consentiva un diretto collegamento con altri insediamenti di primario rilievo: Alba Pompeia (Alba) a ovest, Dertona (Tortona) a est e Vada Sabatia (Vado Ligure) a sud.

La formazione della città romana – centro amministrativo di un territorio piuttosto esteso – si deve inquadrare nel corso del II-I secolo a.C.: l’insediamento originario si è incentrato intorno ad una fonte di acqua calda (la celebre “Bollente”), la cui frequentazione – forse anche in chiave sacrale e cultuale – deve senz’altro essere fatta risalire già all’epoca pre-romana.

L’indagine archeologica ha consentito, negli ultimi anni, una ricostruzione abbastanza articolata dello sviluppo urbanistico della città romana, restituendo il tracciato dei principali assi viari interni, la dislocazione dei più importanti spazi ed edifici a carattere pubblico (foro, teatro, anfiteatro, terme) e privati (domus urbane e ville suburbane) nonché l’individuazione delle aree cimiteriali che circondavano l’insediamento, concentrate in particolare nella zona orientale della città, lungo la già ricordata via Aemilia Scauri.

Il recupero di un gran numero di ricchi corredi funerari insieme al lusso testimoniato da alcune residenze private e alla presenza di importanti edifici monumentali (tra i quali il famoso acquedotto, i cui imponenti resti ancora si ergono ai margini del centro abitato) testimoniano dell’alto livello di vita raggiunto da Aquae Statiellae nei primi secoli dell’Impero.