Il Teatro romano di via Scatilazzi

 

Quella del teatro romano rappresenta senz’altro una delle scoperte più importanti nella storia recente dell’archeologia acquese. Nelle immediate vicinanze di piazza della Bollente i resti dell’antico teatro cittadino – di cui si ignorava del tutto l’esistenza, essendo rimasti per secoli nascosti sotto le fondamenta di palazzi medievali e moderni, abbattuti nel corso degli interventi di risanamento compiuti nel centro storico della città – sono stati scoperti solo negli ultimi anni (1999-2000; nuovi scavi sono stati realizzati, ai fini del completamento delle ricerche, nel 2004).

La presenza di un simile edificio monumentale costituisce un’ulteriore testimonianza dell’importanza politica, della ricchezza economica e dell’alto livello culturale raggiunti nell’antichità dal centro acquese.

Per la disposizione della cavea – rivolta verso la sottostante piazza della Bollente, dove si doveva situare l’impianto scenico, i cui resti si trovano probabilmente nascosti al di sotto delle costruzioni moderne – l’antico edificio sfruttava il pendio naturale costituito dalle pendici del colle sulla cui sommità si trova il Castello dei Paleologi, secondo una pratica costruttiva tipica soprattutto degli edifici teatrali greci e che si differenziava sostanzialmente da quelli romani, per i quali era invece prevista la presenza di sostruzioni di sostegno delle gradinate.

Le strutture messe in luce dagli scavi consistono in alcuni gradini tagliati direttamente nel banco roccioso della collina cui si aggiungono, nella parte più alta, tre muri paralleli ad andamento curvilineo, costruiti in pietre squadrate, all’ultimo dei quali si legano doppi muri trasversali che potrebbero forse suggerire l’originaria presenza di strutture in elevato rette da arcate. Notevole è anche la presenza di porzioni consistenti relative a due delle scale di accesso alle gradinate, sempre disposte secondo l’andamento del pendio: tali strutture, realizzate in lastre di pietra e conservate in uno stato tale da permetterne ancora la perfetta leggibilità, erano evidentemente funzionali all’accesso ai vari ordini di posti da parte del pubblico.

Dell’antico edificio – pesantemente intaccato dalle costruzioni successive – sono attualmente visibili solo i resti di una gradinata di accesso alla cavea, mentre le altre strutture individuate nel corso degli scavi sono state ricoperte, non essendo possibile mantenerle a vista a causa delle pesanti difficoltà conservative che l’esposizione avrebbe comportato. Sopra i resti dell’antica cavea sono state però realizzate delle gradinate che, con il loro andamento curvilineo, intendono richiamare idealmente l’articolazione spaziale dell’edificio romano, la cui memoria viene mantenuta viva anche attraverso la persistente destinazione d’uso teatrale di questo luogo.